
COSA FARE E COSA NON FARE, PER OTTENERE UN BUON RENDIMENTO E PER EVITARE RISCHI INUTILI.
Il 2022 si è aperto con un notevole cambiamento di scenario, anche per chi vuole tutelare il valore dei propri risparmi ed investire in modo efficiente e poco rischioso.
Procediamo per gradi:
1) Per prima cosa cerchiamo di non farci prendere dall’impulsività, ma cerchiamo anche di non rimanere immobili di fronte al cambiamento.
2) Valutiamo lo scenario attuale, considerando ciò che è già cambiato, ma anche i futuri probabili cambiamenti.
3) Cerchiamo di capire quali sono i provvedimenti da attuare per difendere i nostri risparmi.
È essenziale quindi non prendere decisioni affrettate “di pancia” che probabilmente fra qualche mese si rivelerebbero errate.
Insomma:
La prima mossa da fare per tutelare i nostri risparmi è quindi LA DIFESA.
Un PORTAFOGLIO DIFENSIVO? Certo, ma a patto che lo sia davvero.
Deve essere oggettivamente e concretamente difensivo, e non solo perché certe forme di investimento ci fanno sentire più tranquilli a livello emotivo.
Il pensiero va subito ai tradizionali BENI RIFUGIO, che si riaffacciano ogni volta che ci sono difficoltà: oro, immobili, obbligazioni, franco svizzero…
Nulla di nuovo; però non sempre questi “rimedi” funzionano, perché ogni crisi ha caratteristiche tutte sue.
Nell’area riservata del sito di Rodnik Financial è possibile leggere analisi su queste forme di investimento, in modo da poter approfondire le loro caratteristiche e poter scegliere quelle più adatte alla situazione.
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Concentriamoci sulle FORME DI INVESTIMENTO POCO ADATTE (o non ancora adatte) ad un portafoglio difensivo serio.
1) INVESTIMENTI IMMOBILIARI: “il mattone” fornisce sicurezza psicologica, è un bene tangibile. Ma a che prezzo?
Chi oggi compra un immobile per metterlo a reddito si espone comunque a rischi: se la situazione economica dovesse peggiorare (dato che la ripresa è ancora instabile, basata anche su sussidi pubblici che finiranno e sensibile a peggioramenti dello scenario geopolitico) l’immobile perderebbe di valore, e anche l’affitto percepito potrebbe dover essere rivisto al ribasso.
In più si corre il rischio di pagarlo troppo caro, proprio perché è percepito come bene rifugio e quindi si apprezza nei momenti di incertezza. Poi una certezza: fate bene i conti in merito alla tassazione che va a gravare sull’immobile e sull’affitto.
Ne vale davvero la pena?
Quanto varrà l’ immobile fra 5 o 10 anni?
Ciò che incasserete in canoni di locazione (netto!) basterà a recuperare l’inflazione?
Insomma, troppe incertezze per cui è a dir poco prematuro investire nell’immobiliare.
2) ORO: un vecchio detto recita “investi in oro il 7% del tuo patrimonio e spera che non ti serva mai”.
Significa che l’oro si apprezza davvero solo in caso di guerre o di grandi e profonde crisi recessive.
Al momento l’oro quota in prossimità dei suoi massimi storici, eppure in passato ci sono stati momenti di incertezza o di crisi ben più gravi di quello attuale.
Quindi comprare oro oggi, pagandolo 1.900 dollari l’oncia, significa pagarlo PIÙ CARO di quando, a seguito della grave crisi del 2008, ci fu l’ultimo rialzo del metallo giallo, dettato appunto da una grave crisi economico – finanziaria.
Di conseguenza è certo possibile che l’oro salga ancora (sono anni che molti “profeti” predicano come target i 2.000 dollari l’oncia), così come è possibile che però scenda anche velocemente e di molto, qualora ci fosse una schiarita fra le nebbie del Covid, dell’inflazione e della geopolitica.