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OBBLIGAZIONI, SONO DAVVERO UN RIFUGIO?



Nell' immaginario collettivo dei risparmiatori le obbligazioni sono un investimento tranquillo e sicuro.


Nell' immaginario.


Quale è invece la realtà sulle obbligazioni?


Qui sotto posto un mio articolo che ho scritto ad Aprile per un periodico di informazione finanziaria, e che ripropongo oggi. Gli interventi in corsivo rappresentano gli aggiornamenti di questi ultimi due mesi.



Dopo aver visto le proprie obbligazioni perdere il 20 o il 30 %, non tutti gli investitori avranno la pazienza e la possibilità di attendere che le obbligazioni arrivino a scadenza, magari dopo 5 o 10 anni, per recuperare il proprio capitale (salvo il rischio concreto di default dell’ emittente!).

Le pochissime obbligazioni davvero sicure, quelle con rating massimo, emesse da stati sovrani e davvero stabili, offrono una certezza: non faranno default, ma non renderanno pressochè nulla, oppure pagheranno (si fa per dire) interessi negativi!

Mi rendo conto che è contro intuitivo, però ad esempio chi “presta soldi” alla Svizzera o al Giappone, comprando le loro obbligazioni con rating A o superiore, paga un interesse anziché ricevere un rendimento: per avere un bene rifugio si deve pagare. E sperare che poi non serva, perchè sarebbe utile in caso di guerra o di Grande Depressione. La Germania (sempre con rating A o superiore) invece paga interessi annui dello “zero, virgola” (ad un anno: 0.25% lordo), che saranno assorbiti dalle spese di acquisto e custodia.


Il BTP italiano? Ha un rating BBB con outlook negativo (S&P Global Ratings), ad un soffio dal diventare “junk bond” (e nei prossimi giorni proprio S&P rivedrà il suo rating, seguita a ruota da Moody’s e poi Fitch). E se ci fosse davvero un downgrade, una “retrocessione” a obbligazione-spazzatura, allora ci sarebbe un crollo dei prezzi del BTP. Le agenzie di rating hanno poi graziato (per ora) l' Italia, e la BCE ha dichiarato che potrà comprare debito italiano (se non cambia idea) anche se i BTP dovessero essere declassati al rango di spazzatura o quasi: scampato pericolo, almeno per ora, anche se (uso un termine squisitamente tecnico) ora la UE tiene ancor di più l' Italia per le palle.


Il rendimento del BTP che scadrà il primo Aprile (pesce d’ Aprile?) 2030 rende, oggi 20 aprile 2020, l’ 1,64% annuo.

Può sembrare assurdo, ma è un rendimento “particolarmente elevato” rispetto a periodi di Mercati tranquilli, perché dovrebbe premiare il rischio che affronta chi lo compra.


Fra 10 anni, quali saranno le condizioni del debito italiano?

Gli obbligazionisti verranno ripagati, oppure ci saranno ristrutturazioni del debito, con tagli (haircut) del valore nominale del titolo? Nel frattempo, quali saranno le quotazioni, inevitabilmente condizionate dall’ andamento del debito italiano?


Volete invidiare qualcuno, e non la solita Germania? Ecco qui:




Tralascio, per non infierire, la vicenda di chi ha investito sulle obbligazioni di società calcistiche, che si sono quasi azzerate: fate i tifosi, non le vittime sacrificali per colpa della vostra squadra del cuore !


E’ ovvio quindi che “il giardinetto” di azioni ed obbligazioni, che ha perso davvero tanto nelle ultime settimane, ha mostrato quanto sia sbagliato pensare di essere al sicuro con una simile asset allocation.

PS: chi ha obbligazioni italiane resta quindi a rischio di ristrutturazione del debito pubblico (in enorme ulteriore espansione, anche per via del Covid) tramite "haircut" che ridurrebbero il valore nominale dell' obbligazione cosiddetta "sovrana", ma in realtà condizionata dai diktat della UE. C' è poi sempre il rischio del BAIL IN, si veda quanto da me pubblicato su Milano Finanza - Italia Oggi: http://paolo-oliveri.blogspot.com/2016/01/bail-in-la-tutela-dei-depositi-bancari.html?view=magazine http://paolo-oliveri.blogspot.com/2016/01/bail-in-un-pericolo-per-i-correntisti.html?view=magazine Come potrei concludere? Augurandovi buona fortuna?

Di certo ce n' è bisogno, però preferisco chiudere l' articolo con una esortazione: DATEVI DA FARE! Oggi come non mai l' imperativo è quello di diventare INVESTITORI CONSAPEVOLI: ne va della sopravvivenza dei vostri risparmi, la motivazione c' è tutta. Dott. Paolo Oliveri Rodnik SA -CEO www.rodnikfinancial.ch

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