top of page

Risultati trimestrali delle banche multinazionali: maquillage?

“Window dressing” è un altro modo di dire che descrive un abbellimento superficiale, nel tentativo di nascondere rughe ed occhiaie, e in questo caso risultati negativi per il sistema bancario, in sofferenza durante questi tempi bui:

“Window dressing” significa mettere le tendine alle finestre, per nascondere il disordine e le magagne all’ interno.


Stamattina, durante la consueta rassegna stampa, ho letto un articolo (non certo il primo) il cui titolo è

“ Netto aumento dell’ utile per …” segue il nome di una grande e nota banca multinazionale, una delle tante che in questo periodo sta comunicando i suoi risultati del terribile secondo trimestre del 2022.


Il lettore che si limita al titolo (e che magari ha i suoi risparmi proprio in quella banca) può essere soddisfatto….

ma il lettore che approfondisce, semplicemente leggendo l’ articolo può leggere:-

-“Le attività in gestione, tuttavia, sono diminuite in modo significativo a causa dell'andamento negativo dei mercati finanziari.”


Questi sono soldi dei clienti: su consiglio dei “consulenti” bancari hanno investito i loro risparmi in gran parte tramite i “prodotti di casa” (inoltre una gestione ha un costo).

Ci viene comunicato che le attività sono diminuite perché le quotazioni sono scese, generando appunto passività (per gli investitori) che diminuiscono le attività.

Oltre a questo modo criptico di far sapere che i loro clienti hanno perso soldi (quanti?), la ciliegina sulla torta è “i ricavi sono scesi dello 0,7%:

è pesantemente ingannevole, dato che i ricavi sono della banca, NON degli investitori!


Quindi gli investitori potrebbero aver perso anche il 15% in tre mesi (ci starebbe, dato che molte gestioni bancarie hanno perso il 30% nei primi sei mesi del 2022), mentre la banca ha ricavato qualche soldo in meno, anche per via del minor numero di commissioni incassate (è logico: dato che il patrimonio gestito è diminuito, di conseguenza si sono effettuate in proporzione meno compravendite - sempre a carico degli investitori).


Ma come mai la banca ha potuto registrare un “netto aumento dell’ utile” ?


Ha dovuto fare cassa, vendendo un po’ di gioielli di famiglia (attorno all’ 8 - 10 % della sua intera capitalizzazione, non certo poco!) per evitare che i risultati della trimestrale fossero pessimi: ha ceduto assets e partecipazioni per svariati miliardi, per poter conseguire un utile attorno ai due miliardi (che sembrano tanti, ma che per una grossa multinazionale non sono poi molti).

L’ autore dell’ articolo perlomeno scrive: “Senza questo fattore speciale, il risultato sarebbe stato nettamente negativo”.

Se poi ci soffermiamo meglio sul titolo: un “netto aumento” significa solamente che la banca in questione ha fatto meno peggio rispetto al primo trimestre dell’ anno.

Non è una sorpresa quindi che i risultati del 2022 siano di fatto negativi e che segnalino un trend ribassista, sia per questa banca che per gran parte del settore bancario globale.


Ecco, questo è un piccolo assaggio in merito a come l’ informazione - o meglio: la DISINFORMAZIONE - può tentare di tranquillizzare chi non è un addetto ai lavori.

Viceversa gli addetti ai lavori (Rodnik Financial in primis) si leggono “i numeri” (cioè i dati di bilancio, i conti economici, il fatturato, gli utili per azione, etc.):




Ma il “window dressing” non è solo questo: purtroppo esistono molti modi “barely legal”, cioè a malapena legali, che consentono di abbellire conti economici, bilanci e reports sugli utili;

ne parleremo a breve in un prossimo post, utile anche per evitare istituti bancari che potrebbero crearvi problemi non da poco.


la quotazione in Borsa di questa banca è scesa in un solo giorno di oltre l’ 8%, ai minimi da quando è scoppiata la guerra fra Russia ed Ucraina.

Eppure questa banca è una delle più note, un brand di risonanza mondiale, un titolo “value”.

D'altronde il settore bancario, uno dei più difensivi, è passato da 60 a 44 nel primo semestre 2022 (dati dell’ SPDR S&P Bank ETF; mi riferisco quindi al mercato USA, ben più solido di quanto non siano molte banche “mediterranee”, ben poco capitalizzate ed alle prese con crediti incagliati sempre maggiori:

in questi casi di risultati operativi nettamente negativi, se non si hanno “gioielli di famiglia” da vendere, la banca potrebbe dover fronteggiare un possibile fallimento.



CONCLUSIONE:


Pensate a cosa può succedere ad aziende meno blasonate, pur in settori tradizionalmente difensivi come quello bancario:

Anche per via della DISINFORMAZIONE l’ investitore privato non ha la possibilità di rendersi conto di come stanno realmente le cose, dato che – se non altro – non può dedicare tutta la sua giornata

a seguire i mercati, cosa che gli analisti finanziari e gli investitori professionali fanno, Rodnik Financial ovviamente compresa.


Pensate a ciò che quasi cento anni fa disse John Maynard Keynes, che ho già citato nel precedente post:

“È un errore pensare di limitare il rischio spalmandolo su diverse attività, delle quali si conosce poco”.


I mercati finanziari ed i media sono molto complessi, ramificati e “guidati”:

fidarsi “dei giornali”, delle notizie via Internet o di chi ha interesse a vendervi qualcosa di cui non potete conoscere il vero contenuto…

sarebbe un comportamento che a Keynes non piacerebbe per niente, ve lo direbbe dall’ alto dell’ enorme patrimonio che accumulò come esperto investitore.


Dott. Paolo Oliveri

Rodnik Financial – CEO


bottom of page