CHI HA PAURA DEL BAIL-IN?
La Paura può salvarvi la vita…. talvolta anche il portafoglio ed il conto corrente.
Ma per avere paura di qualcosa bisogna saperlo riconoscere, bisogna sapere che esiste un rischio.

Qual’ è il rischio?
E’ il BAIL IN, un termine bancario forse volutamente criptico, che però in sostanza consente alle banche in difficoltà (e in Italia negli ultimi decenni ne sono fallite tante, e molte altre sono state “ristrutturate”, speso a spese dei loro clienti).
La normativa che consente il bail in è entrata in vigore nel 2016, in Europa e quindi anche in Italia: prevede il coinvolgimento di chi ha depositi in una banca in difficoltà.
Quindi anche i correntisti, oltre che gli azionisti e gli obbligazionisti sono a rischio, poichè possono essere chiamati a contribuire forzosamente al salvataggio della "loro" banca.
In pratica: se la vostra banca, quella “sotto casa” ed in cui avete il conto corrente, è in difficoltà, può appropriarsi dei vostri soldi.
Sembra un furto, ma è legale.
E’ già successo molte volte, qui sotto il link ad un articolo che elenca una parte dei fallimenti di banche che sembravano sane…
Banche Fallite in Italia o aiutate dallo Stato dal 1892 al 2021

Quando succede, in genere le vittime se ne accorgono il lunedì mattina: aprono il sito del loro conto e solo a prelevamento forzoso già avvenuto si accorgono che i loro risparmi sono serviti a ripianare i “buchi” della banca in condizioni di imminente fallimento.
In passato c’ erano meno rischi (eppure le banche fallivano lo stesso), sia per la situazione economica meno disastrata, sia per la presenza del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, istituito dalla stato italiano per “tappare i buchi”.
Poi è arrivata la legge sul BAIL IN; qui sotto i links all’ articolo che scrissi a fine 2015 su Milano Finanza – Italia Oggi di Dicembre 2015, proprio per far conoscere ai risparmiatori questo rischio:
http://paolo-oliveri.blogspot.com/2016/01/bail-in-la-tutela-dei-depositi-bancari.html
http://paolo-oliveri.blogspot.com/2016/01/bail-in-un-pericolo-per-i-correntisti.html
La legge, tuttora in vigore, prevede che i depositi dei clienti possano venire utilizzati per ripianare i debiti della banca ed evitarne il fallimento.
Cosa è cambiato dal 2016 ad oggi?
Ci sono stati tre cambiamenti fondamentali, ed in peggio:
1) Il Fondo di Garanzia dello stato non ha più fondi a sufficienza per garantire i risparmi dei clienti della banca (è anche un effetto collaterale degli “aiuti UE” relativi al Covid: l’ Italia ha di fatto avuto la possibilità di indebitarsi ancora di più, ma a patto che i soldi ricavati andassero esclusivamente a beneficio di aiuti o indennizzi connessi al Covid, fatto per cui i canali che rifinanziavano il Fondo di Garanzia per le banche in crisi si sono chiusi): quindi anche se avete in banca meno di 100.000 Euro potreste non essere protetti.
2) Benchè la legge sul Bail in (Legge UE) tuteli apparentemente il portafoglio titoli, aggredendo “solamente” la liquidità, ci sono già stati precedenti di decisioni del potere giudiziario, secondo le quali trasformare la liquidità del conto corrente in titoli (ad esempio: obbligazioni di buona qualità, a basso rendimento ma anche basso rischio) può essere equivalente all’ elusione, un reato penale tutto italiano. Ciò significa di fatto che anche il portafoglio titoli è a rischio.
3) L’ Unione Europea, di recente, ha deciso di estendere la normativa sul bail in anche alle piccole banche. Secondo un'analisi condotta dall'European Banking Authority, (autorità indipendente UE per la vigilanza e la regolamentazione delle banche) l'estensione delle normative attuali del BAIL IN anche alle banche medio piccole esporrebbe a grossi rischi i correntisti di 283 banche su 368 analizzate, con 123,7 miliardi di euro di depositi. Questo è ciò che pubblica il sito We Wealth in un articolo dello scorso luglio.
Di conseguenza la normativa italiana, troppo spesso in contrasto con quella UE, in caso di bail in (o di manovre di ristrutturazione del debito pubblico) colpirebbe ogni forma di deposito, anche il portafoglio titoli. La capitalizzazione del Fondo Interbancario di Garanzia italiano non consentirebbe inoltre di tutelare i primi 100.000 euro, neanche in caso di fallimento di una media banca regionale, come quelle attualmente in pre default.
E’ un problema non da poco: Rodnik Financial se ne occupa da tempo.
Alla luce dell'attuale situazione, desidero rinfrescarvi la memoria.