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Diversificare gli investimenti: un VERO portafoglio bilanciato

Aggiornamento: 26 lug 2022




Diversificare gli investimenti: un VERO portafoglio bilanciato


Nell’articolo precedente



abbiamo esaminato la diversificazione di portafoglio “tradizionale” e constatato che, risultati alla mano, fa parte del passato;

o perlomeno dovrebbe, dato che i risultati sono decisamente negativi quando i mercati finanziari sono anch’essi negativi.



Non c’è da stupirsi, in effetti, dato che tutte le forme di investimento abitualmente consigliate dai “consulenti finanziari” dipendenti dalle banche sono RIALZISTI:


significa che le varie proposte “di casa”, quelle che la banca consiglia non certo disinteressatamente (in genere fondi comuni di investimento), ottengono buoni risultati unicamente quando il mercato di riferimento sale.


Questo vale per il mercato azionario, obbligazionario, delle valute delle materie prime: di fatto – pur diversificando – si resta ancorati al fatto che il mercato di riferimento possa salire.

Nessun mercato sale sempre: i mercati sono, per loro natura, soggetti a cicli.


I mercati salgono, ma possono anche scendere oppure restare invariati (andamento laterale delle quotazioni).



Quando le condizioni peggiorano, come in questa prima metà del 2022: essere rialzisti sui mercati finanziari porta a perdere soldi.


Lapalissiano, vero?


Eppure la stragrande maggioranza dei portafogli di investimento è sempre e comunque rialzista.

Come mai?


Perché, per il comune risparmiatore privato, non sembrano esserci alternative.



Se avete un portafoglio che è in perdita ed andate dal vostro consulente bancario (una volta si chiamavano promotori: era più appropriato), probabilmente vi dirà che nel lungo periodo il vostro investimento tornerà in positivo.


A proposito, cito John Maynard Keynes, padre della macroeconomia:


“Nel lungo periodo siamo tutti morti” (al presente, traducendo dall’ inglese alla lettera).


Keynes fu anche un ottimo investitore: lo testimoniano i risultati del fondo del King’s College di Cambridge, che generò oltre il 13% medio annuo sotto la sua gestione, in un periodo che non fu per nulla positivo e che comprende anche la crisi del 1929.


Keynes metteva in pratica la diversificazione; inoltre assumeva anche posizioni contrapposte (“controcorrelate” e quindi non solo rialziste… oggi si direbbe che operava in hedging, cioè con posizioni long (rialziste) ma anche short (ribassiste).


In merito alla diversificazione, sempre da Keynes:


“È un errore pensare di limitare il rischio spalmandolo su diverse attività, delle quali si conosce poco”.


Keynes accumulò una ingente fortuna, investendo secondo questi principii.


Possiamo imitarlo?


Si, certo: ma è necessario smetterla di fidarci ciecamente dei piazzisti, di comprare fondi comuni di cui non sappiamo niente (e che sono invariabilmente solo rialzisti).



Il VERO portafoglio bilanciato.


Il VERO portafoglio bilanciato deve quindi essere composto da investimenti MARKET NEUTRAL nel loro complesso (ovviamente diversificati):


componenti che si apprezzano quando i mercati salgono, ma anche componenti che si apprezzano quando i mercati scendono.


L’importante è che il saldo sia positivo: TOTAL RETURN.


In questo modo potremo vedere i nostri risparmi crescere anche in fasi ribassiste come l’ inizio del 2022 (potete leggere i pessimi risultati degli investimenti rialzisti nell’ articolo citato sopra e nei links riportati più in basso) ed anche avere una maggiore costanza di risultati nel tempo.



In pratica, cosa è meglio fare?


Possiamo agire nello stesso modo degli investitori professionali e istituzionali: non hanno in portafoglio solo azioni, obbligazioni, eccetera, bensì utilizzano anche derivati (soprattutto opzioni) sia copertura del rischio che per generare utili. Lo testimoniano anche gli enormi volumi di transazioni presso la Borsa di Chicago: il CBOE Options Exchange scambia milioni di contratti su opzioni, arrivando anche a superare New York, la mitica Wall Street dove si scambiano le azioni.


Possiamo anche operare in hedging, cioè assumendo contemporaneamente posizioni sia rialziste che ribassiste.


Queste tecniche non possono essere adottate dai fondi comuni, forzatamente direzionali per motivi regolamentari, ma possono essere adottate dall’ investitore privato, anche con somme contenute.


Certamente la composizione di questo tipo di portafoglio non è semplice, però è molto efficiente e presenta un rapporto fra rischio e rendimento molto migliore rispetto a quanto potete ottenere chiedendo in banca.


Esistono anche i Certificati di Investimento, emessi da molte banche importanti, che utilizzano le opzioni per proteggere e valorizzare il loro contenuto (detto il sottostante): possono essere più efficienti rispetto ai fondi comuni, peccato che in fasi ribassiste come la attuale siano disponibili quasi solo certificati rialzisti e che quindi non si possano adottare tecniche di hedging.

Quindi è meglio comporre “in proprio” un portafoglio efficiente.



Tutto molto complicato? Un VERO consulente finanziario indipendente può semplificarvi le cose:


Rodnik Financial vi offre consulenza per comporre un portafoglio “robusto”, che non soffra neanche in periodi come quello che stiamo attraversando.


Noi non facciamo gestione di fondi e fra i nostri azionisti non ci sono banche ne fondi comuni: siamo davvero indipendenti.


Rodnik si occupa di consulenza ed analisi finanziaria: facciamo unicamente gli interessi degli investitori che si rivolgono a noi.


Trovate informazioni sul nostro sito.


I pregi di un portafoglio veramente bilanciato e non direzionale si estendono anche alla protezione del rischio di cambio: meglio ad esempio avere Franchi Svizzeri piuttosto che Euro.


Il Franco si è apprezzato del 12% in pochi mesi, nei confronti dell’ Euro: è quindi anche un buon investimento (links in basso).


Si ottiene anche una maggiore regolarità di rendimento, dato che non si hanno crolli come quelli riportati da tutti gli assets negli ultimi sei mesi (si veda l’ articolo in apertura).



Un esempio pratico:


Concludo con un esempio pratico, una strategia di investimento collaudata da decenni, che rende più “tranquillo” ogni tipo di investimento, che sia azionario, obbligazionario, sulle materie prime o sulle valute:


il COLLAR.


Il Collar è composto da un sottostante (Azioni, Indici, Obbligazioni… si può applicare – diversificando – ad ogni categoria di investimento) che viene protetto tramite l’ acquisto di una Opzione Put (detta appunto Protective Put): questa opzione è ribassista, quindi si apprezza se il sottostante scende.


Abbiamo quindi una minore direzionalità (Delta complessivo minore), anche nel caso di un sottostante rialzista:


se abbiniamo al sottostante (che ha sempre Delta pari ad 1) una Opzione Protective Put con un Delta pari a – 0.8 (è negativo, perché è ribassista), ecco che il Delta complessivo diventa 0.2 (si fa semplicemente la somma algebrica dei vari Delta).


Per completare il Collar vendiamo anche una Opzione Call, che è rialzista. Ma dato che la vendiamo, ecco che anche il suo Delta è negativo: se il suo Delta è pari a -0.2, allora il Delta complessivo è pari a zero, quindi la strategia nel suo complesso non risente delle variazioni di prezzo del sottostante, è Market Neutral.


Ok, questa è la protezione; ma da dove arriva il guadagno?


Si guadagna tramite il Continuous Covered Call Writing. Significa vendere continuativamente (incassando i relativi premi) Opzioni Call coperte (coperte perché è presente il sottostante).


Queste Opzioni Call hanno una scadenza temporalmente vicina, se confrontate con la Protective Put; quindi si compra una Protective Put a scadenza distante nel tempo (tenendola quindi a lungo in portafoglio) e si vendono Call a scadenza anche solo di una settimana.


Per comprare la Protective Put si paga un premio (proprio come per le assicurazioni); vendendo Call a scadenza vicina si incassano via via molti premi.


La somma algebrica fra l’esborso del premio per la Protective Put e i numerosi premi incassati vendendo Call è POSITIVA:


ecco da dove deriva il guadagno!


Come mai?


Ricorro ad un paragone con le compagnie di assicurazioni: vendono appunto tante polizze assicurative, incassando i premi; però si riassicurano, pagando un premio “all’ ingrosso”.

E le compagnie assicurative badano bene che il costo della riassicurazione sia minore rispetto al ricavo: la somma degli incassi dei premi.


Sempre in ambito assicurativo: immaginate di assicurare la vostra moto solamente per un mese, perché magari la usate solo durante le vacanze: pagherete un premio mensile che, moltiplicato per dodici, sarà molto maggiore rispetto ad una assicurazione annuale: la compagnia assicurativa incasserà di più vendendo dodici polizze mensili, piuttosto che una sola, annuale.

Analogamente se noi vendiamo costantemente opzioni mensili (le Call) e ci proteggiamo acquistando una opzione annuale (la Protective Put), ecco che il saldo netto sarà a nostro favore.

Il Collar non è certo l’ unica strategia applicabile, per cui la diversificazione può avvenire anche in merito alle varie strategie, oltre che ai sottostanti.


Potete richiederci via email una descrizione tecnica dettagliata ed approfondita.



In questo modo si avrà davvero un portafoglio diversificato e non legato all’ andamento dei mercati:


MARKET NEUTRAL e TOTAL RETURN sono le parole chiave che descrivono meglio questo portafoglio.


Dott. Paolo Oliveri

Rodnik SA – CEO



Links:


Franco Svizzero:





Trovate altre informazioni delle “Domande frequenti” sul sito di Rodnik.



Euro debole ed inflazione:



In questo articolo, di inizio aprile 2022, si legge come l’ inflazione fosse “solo “ al 7% annuo, ora è ufficialmente all’ 8,6% (ufficialmente…).


Il 21 luglio la BCE ha deciso (tardivamente) di alzare i tassi di “ben” 50 centesimi di punto: vedremo se servirà a rallentare (solo rallentare) l’ inflazione.




Recessione:




Crollo delle Borse e situazione nel 2022




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